Le innovazioni tecnologiche nelle aziende

La tecnologia è di grande aiuto allo sviluppo del business aziendale. Un approccio disruptive alla innovazione tecnologica è necessario se si vuole velocizzare i processi aziendali integrando le informazioni e le piattaforme che li gestiscono. L’innovazione tecnologica coinvolge anche il marketing ed è parte della digital transformation di un’azienda.

Perché è necessario un approccio disruptive alle nuove tecnologie

Tutti noi utilizziamo ogni giorno tecnologie che sono state introdotte come elementi di disruptive innovation rispetto a quelle precedenti: pensiamo a WhatsApp, che ha rivoluzionato anche il modo di lavorare tra colleghi o ai tool di videoconferenza, come Skype e Google Hangouts, con i quali sono state sostituite molte riunioni in presenza. Le implicazioni per le aziende e i loro manager sono di rilievo, perché una video call è in genere più breve ed efficiente di una riunione tradizionale e permette di ottimizzare il tempo dei partecipanti, riducendo gli spostamenti e i costi conseguenti.

Le aziende stentano ad adottare tecnologie troppo innovative

Nelle aziende un approccio disruptive, tipico delle start up, non è sempre vissuto come una opportunità. Lo confermano alcuni rapporti che sono univoci nel rilevare come i manager che hanno raggiunto risultati di business consolidati mostrino in genere un approccio meramente incrementale all’innovazione tecnologica. Essi ritengono che, una volta che il prodotto è ben definito e ha raggiunto una soddisfacente penetrazione del mercato, l’adozione di nuove tecnologie sia ormai finalizzato all’innovazione di processo, che efficienta il lavoro e riduce i costi.

Perché le aziende sono spesso poco attratte dall’innovazione tecnologica? Si può intuire che i cambiamenti più disruptive vengano considerati rischiosi, perché presentano elementi di incertezza rispetto alla situazione esistente. Altro motivo può essere legato a strategie che fanno riferimento al mercato attuale e alle modalità di acquisto, che appaiono generare risultati soddisfacenti. In molti casi è evidente la difficoltà di interpretare i bisogni reali dei clienti per elaborare strategie di business attraverso un processo di digital transformation. Se il focus dell’azienda è ancora centrato sul prodotto e sul fatturato e non sul cliente e sulle sue necessità – in sostanza focalizzato sulla offerta attuale anziché sulla domanda – non si tenta di costruire il prodotto disegnandolo sulle esigenze del cliente. In sostanza non si innova, se non nella produzione e nella logistica, per ridurre i costi operativi.

I trend tecnologici più disruptive dei prossimi anni

È quindi importante analizzare le nuove tendenze offerte dalla tecnologia, per verificare la possibilità di integrarle nella strategia di business o in quella di marketing. Ecco le più rilevanti:

 Analisi dei dati e AI

L’Intelligenza Artificiale, o AI, sarà sempre più presente nei software ERP e CRM. Il trend mostra che i software gestionali evoluti e quelli di gestione dei clienti e marketing automation si stanno orientando verso l’implementazione di questi elementi. Intelligenza artificiale e Machine Learning, utilizzati soprattutto per automatizzare i processi di data analysis ed elaborazione dei dati, guideranno le piattaforme gestionali e le applicazioni per dispositivi mobili. I dati continuano ad acquisire un forte valore, perché una strategia di  business e di marketing si rivela molto più efficace se guidata da elementi certi e misurabili. La loro analisi richiede forte competenza specifica, quindi la automazione di queste operazioni è sempre più funzionale al successo dell’azienda. La tendenza mostra in modo evidente lo sviluppo di strumenti di Predictive Analysis, nei quali software guidati dall’Intelligenza Artificiale elaborano una enorme quantità di dati per fornire rapporti predittivi sulle nuove tendenze e sui consumi futuri, interpretando la domanda degli utenti e i loro bisogni riguardo a prodotti e servizi.

 Internet of Things

Attualmente l’IoT è utilizzato per connettere oggetti a piattaforme di raccolta o trasmissione di dati, di carattere ancora elementare. La tendenza all’introduzione di questa tecnologia è sempre più interessante anche per le aziende, perché semplifica l’interazione uomo/macchina. Ne beneficeranno, ad esempio, il settore della logistica perché i sensori consentono di fornire agli strumenti, come carrelli, scaffali, magazzini e merci, una vita autonoma, almeno in parte. I macchinari, i locali, la filiera che prevede l’’immagazzinamento, l’imballaggio, la spedizione e la consegna, sarà gestita da macchine intelligenti, in grado di collaborare tra loro per ottimizzare i processi. Le fabbriche del futuro, legate al concetto di Industria 4.0, potranno così avvalersi di robotica automatizzata. Anche nella home automation l’IoT sta entrando prepotentemente, per ora intervenendo su termostati ambientali, gestione dell’illuminazione e dell’antifurto ma le prospettive sono davvero senza limiti e riguarderanno la dispensa, il giardino e tutte le automazioni, fino a strumenti che apprendono i comportamenti degli abitanti e prevengono le loro necessità. Anche gli assistenti virtuali, proposti già dai sistemi operativi per desktop e mobile, saranno sempre più presenti nella vita delle persone. Introdotti nelle abitazioni grazie a Siri, Cortana, Google Assistant e Alexa, queste interfacce per la conversazione – una delle quali realizzata non a caso da Amazon – consentiranno di ordinare la spesa e fare acquisti online. In casa si hanno spesso le mani occupate e già oggi è possibile ascoltare notizie, richiedere informazioni sul meteo, su orari e molto altro attraverso semplici comandi vocali.

 

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